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Cosa vedere a Marrakech

Marrakech, la più importante delle città imperiali, è conosciuta come il “luogo dai mille colori e profumi”. Con la sua atmosfera vivace Marrakech affascina chiunque la visiti. Passeggiando per le sue strade, ci si immerge in una cultura distante dalla nostra, che catapulta immediatamente in un’atmosfera magica e unica. Se avete una vacanza in programma o siete semplicemente curiosi di scoprire le meraviglie di questa città, ecco di seguito una lista dei simboli imperdibili di Marrakech.

Jardin Majorelle

Piante verdi e rigogliose, cactus pungenti, palme, vasi in ceramica colorati, laghetti d’acqua e fontane: questi sono i Giardini Majorelle. Situati a Marrakech e progettati dal pittore francese Jacques Majorelle, sono un angolo di tranquillità nel cuore della città. L’artista, stabilitosi in Marocco nel 1919, decise di costruire una dimora in stile moresco all’interno di un palmeto di sua proprietà. Il suo amore per la botanica contribuì alla creazione di giardini tropicali, domicilio di uccellini cinguettanti e di corsi d’acqua intorno alla sua casa. Famosi per i loro colori vivaci, in particolare il blu Majorelle dell’abitazione di Jacques, creato da lui stesso nel 1937, ospitano una varietà incredibile di piante esotiche.                                                                                                                                                                        Questo luogo, aperto al pubblico nel 1947 e successivamente scoperto da Yves Saint Laurent quasi vent’anni dopo, venne acquistato e restaurato dallo stesso stilista. La casa di Jacques, conosciuta poi come Villa Oasis, diventò la residenza di Yves Saint Laurent e ad oggi ospita il Museo di Arte Berbera al piano inferiore.

Madrasa Ben Youssef

La Madrasa Ben Youssef è una delle scuole coraniche più importanti e storiche del Marocco, risalente al XIV secolo. Situata nel cuore della Medina, è famosa per la sua incredibile architettura arabo-andalusa, le decorazioni a stucco, i fregi in legno di cedro, le iscrizioni in arabo, gli zellij, ovvero mosaici realizzati in ceramica e intagliati con varie forme geometriche. La scuola, che un tempo ospitava studenti provenienti da tutto il mondo islamico, è un esempio straordinario dell’arte marocchina. La sue numerose stanze permettevano di ospitare circa 900 studenti, rendendola una delle scuole teologiche più gradi dell’Africa del Nord. Ora è patrimonio dell’UNESCO ed è una tappa imperdibile per chi desidera immergersi nello storico passato della città.

Souk nella Medina di Marrakech

Il Souk di Marrakech è tra i mercati più affascinanti al mondo, un autentico labirinto che si snoda a nord della Piazza Jemaa el-Fna, dove ci si può perdere tra le infinite bancarelle. Ogni area del mercato è dedicata a un tipo specifico di merce: tappeti, spezie, oli naturali, profumi, abbigliamento, ceramiche e oggetti di artigianato come borse e cinture di pelle. Qui avrai l’opportunità di osservare dal vivo gli artigiani e i tintori al lavoro, impegnati nella creazione dei prodotti che poi troverai in vendita. È un luogo ideale per vivere l’autentica atmosfera marocchina e fare acquisti. Regola imprescindibile: contratta sempre !

Piazza Jemaa el-Fnaa

Questa piazza è uno dei luoghi più iconici e vitali di Marrakech. Durante il giorno, è un vasto e vivace mercato all’aperto con venditori di dolci, datteri, spremute di arancia e centrifughe di frutta, incantatori di serpenti, scimmiette ammaestrate e incatenate, musicisti, cantastorie e giocolieri. La sera, diventa particolarmente affollata, trasformandosi in un’enorme area gastronomica all’aperto con bancarelle che servono piatti tipici marocchini da gustare comodamente seduti su panchette di legno. Ogni zona è accuratamente suddivisa in base al tipo di merce venduta. Visitare questo luogo, custode dell’identità della città, significa lasciarsi trasportare dal fascino della tradizione.

Minareto di Koutoubia

La Koutoubia, con i suoi 69 metri di altezza, è la moschea più grande e famosa della città. Costruita nel XII secolo sotto i califfi Almohadi, il suo minareto è visibile da numerosi punti della città ed è un importante punto di riferimento.  Il nome “Koutoubia” deriva dalla presenza, in passato, di venditori di libri sacri e scribi che aiutavano gli analfabeti. La sua è un’architettura piuttosto sobria, senza decorazioni particolari ed elaborate, se non per gli archi retti da pilastri e piastrelle in ceramica bianche e verdi. Le sue forme e proporzioni hanno ispirato la costruzione della Giralda di Siviglia e la Tour Hassan di Rabat. Sebbene l’ingresso alla moschea sia riservato solo ai musulmani, è comunque una vista imperdibile dall’esterno.

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